21 gennaio 2013

Viaggio alla scoperta della sanità pubblica. Italia Vs Germania

Regolamento in Italia
1. per fare una visita in ospedale occorre un’impegnativa (la ricetta!)

2. per avere l’impegnativa occorre un medico di base (nel mio caso, a Roma)

3. per avere un medico di base a Roma occorre un buon motivo:
essere residente nel Lazio, avere un contratto di lavoro oppure l’iscrizione all’università
(è curioso sapere che questi sono gli stessi requisiti per accedere al prestito alla biblioteca nazionale di Roma. Per la cronaca: alla nazionale di Berlino basta dichiarare di avere un domicilio in città dopo essersi registrati al comune. Operazione, in ogni caso, semplice)

La prima volta che sono stata male in Germania era il 2010, era agosto, ed avevo avuto un’incidente in bici.
Alle 10.00 mi presentai in un poliambulatorio, alle 10.30 ne uscii fuori con la radiografia della mia mano ed un tutore per il polso destro che era solo contuso (o slogato, non ho mai capito cosa mi disse il medico, ero ancora livello A2 ai tempi).

29 novembre 2012

Eravamo 4 amiche a mensa, e... che volevamo?

I pranzi a mensa di Via De Lollis non erano solo pausa pranzo, erano rituali fondamentali per il superamento della giornata universitaria. A partire dall’umore con cui si affrontava Emotivamente la giornata.

17 agosto 2012

il 9.11.1989 di Adler



Per motivi, più o meno, di lavoro dal 2009 trascorro almeno parte delle mie estati a Berlino. Ogni anno cerco di conoscere qualche tedesco in più, spero sempre di trovarne uno della Berlino Est di media età e che possa rispondere alla mia fatidica domanda:
cosa ricordi del giorno della caduta del muro?
Ho raccolto molti racconti, ma quelli dei miei coetanei trentenni sono pressoché identici, nonché farciti di luoghi comuni. I ricordi di bambino si sono mischiati alle ricostruzioni fatte dai mediame quindi tutti i racconti parlano di momenti epici, di gioie immense, di senso di liberazione...
Così ho continuato nelle mie ricerche cambiando target: uomini sui 40 anni.

8 agosto 2012

Die Angst - la paura


ovvero, istruzioni per quando la paura è l’unico consiglio che ti viene dato.

“Ponsiponsibobobò, vuoi vincere facile?”
Non è decisamente il motto della mia vita.

28 luglio 2012

Una bicicletta può fare




‘una bicicletta può fare’ doveva essere, nelle mie intenzioni narrative di qualche giorno fa, un post di natura ben diversa, soprattutto prettamente teorico. Invece gli episodi degli ultimi due giorni si sono prestati per un racconto ben diverso.

25 luglio 2012

Doktorandin senza frontiere – la versione accademica di jeux sans frontière


C’è chi pensa che la vita del ricercatore universitario di antichistica sia di una noia mortale, una vita passata chiuso in buie biblioteche, lontano dal contatto umano e connotata da scarsa attitudine allo sforzo fisico.
E lo pensiamo anche noi stessi ricercatori di antichistica, così tanto che solo quando raccontiamo alcuni aneddoti del nostro lavoro ci rendiamo conto che alles ist anders. La verità è tutta un’altra storia.

15 febbraio 2012

Moon cup e ti vien voglia di parlare di ciclo!





Ho comprato la moon cup ad ottobre e, da quando la uso, ogni mese ho voglia di parlare del ciclo!
La moon cup è la risposta ecologica e più igienica all’assorbente usa e getta e irritante.
In estrema sintesi: è una coppetta di silicone che si inserisce all’inizio del collo dell’utero e raccoglie il mestruo (non lo assorbe), e va vuotata durante la giornata. Si utilizza per 10 anni.
Navigando sul web si può anche esser tratti in inganno e ci si può convincere che sia difficile da usare, scomoda o dolorosa.
Prima di comprarla mi ero tanto documentata su forum e con qualche amica coraggiosa, che aveva già fatto il salto, e l’utilizzo della coppetta non mi sembrava in verità così pratico ed indolore come poi tutte facevano credere.

Lo scaffale del precario

Mi piacerebbe poter interagire una volta con un ministro e porre qualche domanda per vedere la reazione.
Ma non so proprio come dare voce a questi miei desideri...
Mi piacerebbe chiedere, per esempio, se un ministro ha mai visto lo scaffale di un precario e cosa ne pensa.
Cosa penserebbe un ministro, di quelli che hanno detto tante sciocchezze anche umilianti sui precari del nostro tempo, a guardare lo scaffale di un precario?
Un precario cambia spesso casa/camera, almeno ogni paio d’anni, vuoi perché trova lavoro in città diverse, vuoi perché trova lavoro in punti opposti della città, vuoi perché lo sfrattano sempre o non arriva a pagare l’affitto...

12 gennaio 2012

chiamatelo atlantico. 1.1.2012


Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. È un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione. Ogni volta che m’accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che l’anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto. Questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola. Con un bel gesto filosofico Catone si getta sulla spada: io cheto cheto mi metto in mare. Non c’è nulla di sorprendente in questo. Se soltanto lo sapessero, quasi tutti gli uomini nutrono, una volta o l’altra, ciascuno nella sua misura, su per giù gli stessi sentimenti che nutro io verso l’oceano.



17 maggio 2011

non ci resta che giocare

Facciamo che vince la gentilezza? Cortesia ed educazione...
Che bandiamo l’arroganza, soprattutto degli ignoranti?
Alzare la voce sarà reato, contraddire senza argomentazioni punito con una multa.
Calunniare proibito con la forza.
Facciamo che si fanno le gare di pensieri intelligenti, e vince l’idea migliore.